Italiano avanzato per stranieri

Impara questi 3 sostantivi composti e parla l'italiano in modo naturale (video-lezione di lingua italiana per il livello avanzato)

In questa lezione di italiano per stranieri spiego 3 sostantivi composti che ti aiuteranno ad ampliare il tuo vocabolario attivo e a parlare l'italiano in modo naturale.

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In questa video-lezione spiego tre parole che devi assolutamente conoscere. Le tre parole non sono cuore, sole e amore, ma sono tre sostantivi composti che di solito ai corsi italiano per stranieri non vengono insegnati.

Se li userai quando parli in italiano, farai sicuramente bella figura e dimostrerai di conoscere veramente molto bene la lingua italiana.

Se preferisci, puoi attivare i sottotitoli in italiano o in inglese.

Io sono Luca e ti do il benvenuto sul mio canale. Se vuoi parlare l'italiano in modo naturale e autentico, ti consiglio di iscriverti!

Ma passiamo ai tre nomi che, secondo me, tutti gli studenti di italiano dovrebbero conoscere!

La prima parola di cui volevo parlare è "ficcanaso".

Questo è un nome composto. Infatti abbiamo due parti: la parte "ficca" dal verbo "ficcare" e la parola "naso". Va be', la parola "naso" la conosci. Dopotutto questa è una lezione di italiano avanzato, quindi io parto dal presupposto che tu conosca la parola "naso".

Ma facciamo subito un esempio con il sostantivo composto "ficcanaso"!

"Roberto è un ficcanaso. Vuole sempre sapere tutto e si intromette in cose che non lo riguardano".

Un altro esempio potrebbe essere: "Mia moglie è una ficcanaso. Quando esco, va sempre a rovistare tra i miei cassetti".

Non so se conosci il verbo "rovistare". Ecco, "rovistare" è un sinonimo di "frugare", cioè cercare, ispezionare, esaminare qualcosa.

Ecco, da questi esempi puoi capire che un ficcanaso è una persona che, per curiosità, si intromette in faccende che non la riguardano.

In senso letterale, "ficcare il naso" significa mettere il proprio naso in qualcosa. In senso figurato, invece, significa intromettersi o impicciarsi. In particolare quando si tratta di cose che riguardano altre persone.

Non so se conosci il verbo pronominale "impicciarsi". Per esempio: "Francesca si impiccia sempre di tutto". "Impicciarsi" diciamo che è una variante colloquiale del verbo "intromettersi".

Un altro esempio con il verbo "impicciarsi" potrebbe essere: "Impicciati degli affari tuoi! Non impicciarti degli affari degli altri!" Cosa significa? Pensa agli affari tuoi, non intrometterti nelle questioni che riguardano altre persone.

Di solito si dice "intromettersi in qualcosa" e "impicciarsi di qualcosa". Quindi vengono usate due preposizioni diverse. Alcuni dicono anche "impicciarsi in qualcosa", ma secondo me "impicciarsi di qualcosa" è molto più comune.

E in italiano esiste anche il sostantivo "impiccione" che fondamentalmente è un sinonimo di "ficcanaso". Però c'è una differenza importante, che non riguarda il significato, ma riguarda la forma.

Il fatto è che "ficcanaso" è un nome composto invariabile. Quindi io dovrò dire: "Paolo è un ficcanaso"; "Marta è una ficcanaso"; "Paolo e Roberto sono dei ficcanaso"; "Marta e Cristina sono delle ficcanaso".

Secondo il dizionario, esisterebbe anche la variante "ficcanasi". Io sinceramente non l'ho mai sentita.

Quindi, ecco, ricordati questa cosa: che la parola "ficcanaso" ha un'unica forma, che viene usata per i soggetti maschili, femminili, singolari e plurali.

La parola "impiccione", invece, ha più forme. Al maschile singolare sarà "un impiccione". Al femminile singolare sarà "un'impicciona".

Qual è la differenza? Che con il femminile si mette l'apostrofo, perché comunque l'articolo è "una". In teoria si dovrebbe dire "una impicciona", però la A di "una" si elimina, si mette un apostrofo e si dice "un'impicciona".

Mentre invece le forme plurali sono: "degli impiccioni" per il maschile e "delle impiccione" per il femminile.

Ma vediamo la seconda parola!

Il secondo sostantivo di cui volevo parlare è "scansafatiche".

Anche questo è un sostantivo composto. Ci sono due parti: abbiamo la parte "scansa" dal verbo "scansare" e il sostantivo "fatiche".

Il verbo "scansare" probabilmente non lo conosci, perché di solito non viene insegnato ai corsi di italiano. "Scansare" fondamentalmente significa schivare o evitare qualcosa che si trova lungo il percorso oppure che sta venendo verso di noi, cioè nella nostra direzione.

Ti faccio un esempio con il verbo "scansare", così capisci meglio cosa significa.

"Mario ha tirato un pugno a Luigi, ma Luigi l'ha scansato". Cosa significa "l'ha scansato"? Ha scansato il pugno, cioè ha schivato il pugno, ha evitato il pugno.

Un altro esempio con questo verbo potrebbe essere: "Sulla strada c'era un ostacolo, ma l'ho scansato". Cosa significa? Che io stavo procedendo lungo questa strada, c'era un ostacolo, io mi sono spostato e l'ho evitato.

Il verbo "scansare" si può  usare anche in riferimento a fatti o situazioni sgradevoli o rischiosi. Per esempio, si può dire "scansare i pericoli", "scansare le difficoltà", oppure, ed è il caso che ci interessa più da vicino, "scansare le fatiche".

La parola "fatica" probabilmente la conosci. Fatiche è il plurale di "fatica". La fatica è lo sforzo fisico che si fa per compiere un lavoro.

Uno scansafatiche è una persona che non ha voglia di lavorare e che evita qualsiasi lavoro faticoso, cioè qualsiasi lavoro che richiede degli sforzi. Quindi, fondamentalmente, uno scansafatiche è una persona che non vuole fare fatica.

Una frase di esempio potrebbe essere questa: "Il mio collega è proprio uno scansafatiche. I compiti più impegnativi li lascia sempre a me. Cerca sempre di scansarli."

Ecco, probabilmente anche tu hai avuto dei colleghi di questo tipo, che, quando c'è da fare qualcosa di più impegnativo del solito, si inventano sempre delle scuse e dicono "Guarda, questa cosa è meglio se la fai tu, perché..." bla bla bla. Ecco, queste persone noi in italiano le definiamo scansafatiche.

Fai attenzione, perché "scansafatiche" è un sostantivo composto invariabile. Quindi dovrò dire: "Roberto è uno scansafatiche"; "Cristina è una scansafatiche"; "Roberto e Marco sono degli scansafatiche"; "Cristina e Laura sono delle scansafatiche".

Quindi, come vedi, la parola rimane sempre "scansafatiche". Cambia soltanto l'articolo.

Allo stesso modo, nel caso in cui ci sia un aggettivo, l'aggettivo deve comunque concordare. E quindi bisognerà dire, per esempio: "questo scansafatiche" per il maschile singolare, "questa scansafatiche" per il femminile singolare, "questi scansafatiche" per il maschile plurale e "queste scansafatiche" per il femminile plurale.

In italiano poi ci sono anche altre parole simpatiche per definire questo tipo di persone. Penso per esempio alle parole "poltrone", "pelandrone", "lavativo", "sfaticato".

Le forme della parola "poltrone" sono: "un poltrone", "una poltrona", "dei poltroni", "delle poltrone". Per esempio, io potrei dire: "Roberto è un poltrone"; "Cristina è una poltrona"; "Roberto e Marco sono dei poltroni"; "Cristina e Laura sono delle poltrone".

Le forme della parola "pelandrone" sono: "un pelandrone", "una pelandrona", "dei pelandroni", "delle pelandrone". Per esempio, io potrei dire: "Roberto è un pelandrone"; "Cristina è una pelandrona"; "Roberto e Marco sono dei pelandroni"; "Cristina e Laura sono delle pelandrone".

Le forme della parola "lavativo" sono: "un lavativo", "una lavativa", "dei lavativi", "delle lavative". Per esempio, io potrei dire: "Roberto è un lavativo"; "Cristina è una lavativa"; "Roberto e Marco sono dei lavativi"; "Cristina e Laura sono delle lavative".

Le forme della parola "sfaticato" sono: "uno sfaticato", "una sfaticata", "degli sfaticati", "delle sfaticate". Per esempio, io potrei dire: "Roberto è uno sfaticato"; "Cristina è una sfaticata"; "Roberto e Marco sono degli sfaticati"; "Cristina e Laura sono delle sfaticate".

Ma passiamo alla terza parola!

Anche la terza parola è un sostantivo composto ed è "perdigiorno".

Di nuovo, abbiamo due parti: la parte "perdi" dal verbo "perdere" e la parte "giorno". Queste parole ovviamente le conosci già e quindi non è necessario che io te le spieghi.

Un perdigiorno è una persona che passa le giornate senza fare niente di produttivo o costruttivo. Un perdigiorno non lavora, non studia, non si occupa di niente e trascorre le giornate nell'ozio, cioè senza fare niente. Quindi, da quando si sveglia fino a quando va a dormire, il perdigiorno non fa niente di produttivo. Come diciamo in italiano, passa le giornate a cazzeggiare.

Se ho un soggetto femminile, dovrò dire "una perdigiorno". Per esempio: "Elisa è una perdigiorno".

Se ho un soggetto maschile plurale, dovrò dire "dei perdigiorno". Per esempio: "Mario e Luigi sono dei perdigiorno".

Se ho un soggetto femminile plurale, invece, dovrò dire "delle perdigiorno". Per esempio: "Laura e Cristina sono delle perdigiorno".

Una parola simile a "perdigiorno" è "fannullone". Le forme sono: "un fannullone", "una fannullona", "dei fannulloni", "delle fannullone".

Cioè diciamo che la parola "fannullone" è vicina sia alla parola "perdigiorno", sia alla parola "scansafatiche". Perché comunque, come puoi capire, le parole "perdigiorno" e "scansafatiche" sono piuttosto vicine come significato.

Ecco spero che queste tre parole italiane ti siano piaciute! Se ti sono piaciute, mi raccomando, lascia un fantastico Mi piace! Questo mi aiuta a capire che tipo di lezioni vengono maggiormente apprezzate.

Come dicevo nell'introduzione di questa video-lezione, di solito queste parole non vengono insegnate ai corsi italiano. Ma sono sicuro che, se le userai quando parli in italiano, farai sicuramente bella figura!

Nel frattempo, qui in alto ti lascio una video lezione che ti consiglio caldamente di guardare, se vuoi parlare l'italiano  in modo naturale e autentico!

Che la forza della lingua italiana sia con te!

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